Le "eruzioni" solari sono propriamente dette  Emissioni di Massa Coronali (o CME, dall'inglese Coronal Mass Ejections). Si tratta di getti di plasma solare espulsi dalla corona, con una velocità compresa tra i 300 e i 3000 Km al secondo. La massa che viene espulsa è in media di diecimila miliardi di Kg. Durante le fasi di minimo di un ciclo solare vengono emesse in prossimità del piano equatoriale del Sole, mentre verso i periodi di massimo possono avvenire a diverse latitudini, sia nell'emisfero Nord che in quello Sud del Sole (e ovviamente anche dalla parte non visibile della stella). Le più intense seguono quasi sempre un Flare, cioè un'emissione improvvisa, della durata solitamente di pochi minuti, di radiazione elettromagnetica di tutte le frequenze e di fasci di particelle di altissima energia e molto veloci. Questo legame non è però sempre biunivoco: si può avere una Emissione senza che si sia verificato un Flare e viceversa. Quando la velocità dell'Emissione Coronale è sufficientemente elevata (tipicamente intorno ai 1000 Km al secondo) e quindi maggiore di quella media del vento solare, durante il suo moto verso la Terra (se è stata emessa dalla faccia visibile del Sole), davanti a lei si forma un'onda d'urto detta "onda di prua" (bow shock). Come analogia si può pensare ad un battello che si muove in un fiume con velocità maggiore di quella della corrente dell'acqua. Come è facile notare, davanti alla prua della nave si forma proprio un'onda che, se la nave si arresta bruscamente, prosegue il suo cammino in avanti. L'onda d'urto associata alle Emissioni Coronali, quando entra in contatto con la parte terminale del campo magnetico terrestre (magnetopausa), se sono verificate alcune condizioni particolari, "apre la strada" al plasma trascinato dall'Emissione Coronale e le particelle del vento solare veloce possono penetrare all'interno dell'alta atmosfera. Come conseguenza si hanno le bellissime aurore polari, ma anche disturbi intensi, a volte molto seri, al campo magnetico della Terra chiamate  Tempeste Geomagnetiche.

Charlotte Broggini, osservatore solare

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