Chi l'ha vista?

L'eclisse mancata

di Mario Gatti

Chi pensa che una Scuola chiusa per vacanze natalizie si possa dimenticare di un evento importante come un'eclisse (se pur parziale) di Sole si sbaglia. Dapprima l'idea era quella di osservarla ... da casa (cioè dal nostro Osservatorio), tentando anche di fotografarla con il nostro rifrattore da 90/1000, strumento quasi perfetto per questo tipo di osservazioni, poi il programma è cambiato. I nostri amici e compagni di progetto della Specola Solare Ticinese ci hanno invitato a partecipare all'evento organizzato presso il loro Osservatorio, con la presenza di chi scrive qui  e magari di qualche studente. Ma gli studenti sono in vacanza e chi scrive qui non se l'è sentita di proporre loro una levataccia alle 6 del mattino per raggiungere in tempo Locarno (anche perché visto com'è finita la storia per loro è stato meglio così), sistemare gli strumenti e aspettare di vedere lo spettacolo. Però sempre chi scrive qui non ha certo declinato l'invito e siccome agli inviti non ci si presenta mai a mani vuote, mi sono portato dietro il nostro Coronado 40/400 e la fotocamera digitale Canon EOS 400. L'intento era quello di fotografare l'eclisse in H-Alfa, sperando magari in qualche bella protuberanza visibile vicino al disco eclissato, cosa che avrebbe reso le immagini molto suggestive.

Peccato che tutto sia rimasto sulla carta o se preferite nei sogni. Nuvole, solo nuvole e tante nuvole. Questo è quello che ci si è presentato oggi, 4 Gennaio 2011 al posto dell'attesa eclisse. E il bello è che c'era anche un sacco di gente in attesa: più di una trentina di coraggiosi visitatori che forse speravano in un improvviso squarcio nelle nubi o, più ingenuamente, che avremmo escogitato chissà quale diavoleria per vedere ugualmente il Sole. E in più il telegiornale, altre troupe televisive, la radio, i giornali ... alla Specola quando le cose le organizzano lo sanno fare bene, più che bene. Tutti presenti quindi, ma unico grande assente il Sole che ovviamente c'era, ma dietro le nuvole. Peccato davvero, perché uno le macchie solari o le protuberanze, i flares, le emissioni ed i buchi coronali e tutta questa mercanzia che la nostra stella si diverte a sbattacchiare in giro (quando le va) la può vedere anche tutti i giorni. Ma le eclissi no, accidenti: anche se hanno un ciclo medio di 19 anni non sono mai sempre totali, colpa della Terra che è troppo grossa per l'ombra della Luna, che da parte sua ce la mette tutta per oscurare il Sole, ma non sempre ci riesce al 100%. Poi non sono necessariamente visibili dalle case dove viviamo, tanto che alcuni appassionati non esitano ad attraversare mezzo mondo pur di vederne una. Essendo quindi eventi rari, girano davvero le scatole quando la nuvolaglia maledetta ti impedisce di osservarle, sopratutto se sei andato dall'Italia alla Cina o in Sudamerica. Ma si sa, questo è uno dei rischi di questo mestiere e bisogna prendere la cosa come viene, anche perché, almeno in questo, l'uomo non può farci proprio nulla e la Natura ci ricorda che qualche volta comanda ancora lei.

Non è andata meglio di certo anche nell'altro Osservatorio Locarnese, l'IRSOL, dove erano in programma, grazie all'eclisse, delle verifiche di misure effettuate in tempi recenti del diametro del Sole, con tecniche dette metrologiche. Che un eclisse possa servire anche a questo forse non tutti lo sanno, ma è così. Anzi, se l'eclisse è parziale, meglio ancora. Appuntamento rimandato anche per questo, quindi.

Prima di passare ai numeri e a qualche foto un doveroso ringraziamento va alla Specola Solare Ticinese per il cortese invito, che sicuramente rafforza ancora di più il prezioso rapporto di collaborazione tra loro e l'ISIS Valceresio, con grande soddisfazione (speriamo) di entrambi. Non dobbiamo infatti dimenticare che è soprattutto grazie alla Specola e a chi ci lavora che oggi il nostro Osservatorio ha raggiunto importanti obiettivi, come quello dell'inserimento nel network del SIDC. Anche se non si è visto nulla, la giornata non è stata certamente persa, al contrario: è stata un'ottima occasione per incontrare persone esperte e competenti, dalle quali c'è sempre da imparare qualcosa, e contribuire a diffondere un po' di "cultura solare" tra le persone che sfidando il freddo e le nuvole sono intervenute ugualmente all'evento, andandosene poi comunque soddisfatte, magari solo per aver assistito ad una simulazione di come si sarebbe potuto osservare o fotografare il Sole e l'eclisse, ché di più non si poteva fare oggi...

Ecco comunque in dettaglio i dati dell'eclisse che non si è vista (tratti da www.calsky.com)

Tuesday 4 January 2011

Time

Event

9h05m20.8s

Partial Solar Eclipse begins
Position angle=277.7°, Position angle vertex=313.3°, Altitude=15.4°, Azimuth=136.9° SE

10h34m57.2s

Maximum eclipse:   Partial Solar Eclipse, Saros-Number: 151
Magnitude=68.005%, Obscuration=58.886%
Separation=573.45", Position angle=347.3°, Position angle vertex=7.3°, Altitude=25.1°, Azimuth=156.3° SSE,
Duration of eclipse=3h06m, Mean cloud cover=36.2%, ET-UT=66.3sec

12h10m57.8s

Partial Solar Eclipse ends
Position angle=56.6°, Position angle vertex=55.9°, Altitude=28.9°, Azimuth=180.8° S

 

Qualcuno, più fortunato di noi, però ce l'ha fatta. Ecco qui di seguito una foto scattata all'Osservatorio di Kanzelhohe in Austria, che mostra la Luna mentre sta lasciando il disco: siamo quindi nella fase terminale dell'oscuramento del Sole (ore 09:39 TU. Il massimo della copertura si è avuto invece alle 08:13 TU per la nostra latitudine). L'immagine è stata ripresa nella riga K II del Calcio, che mette bene in evidenza anche gruppi di macchie e  facole:

 

Quest'altra foto non mostra invece l'eclisse, ma la cromosfera e la zona di transizione riprese nell'ultravioletto a 30.4 nanometri (emissione dell'He II) dal telescopio AIA a bordo della sonda SDO. E qui il rammarico per non aver potuto osservare e fare foto aumenta, perché le protuberanze vicine al bordo in oscuramento probabilmente ci sarebbero state davvero. Uso il condizionale perché la foto segue di qualche ora l'eclisse, ma visto che le protuberanze quiescenti durano anche per giorni interi la probabilità di fotografarle penso  sarebbe stata davvero alta.

Ma quanto dovremo aspettare per avere un'altra occasione di osservare quello che oggi ci è sfuggito? Non poco, ma nemmeno molto. Il 20 Marzo del 2015 è prevista un'altra eclisse parziale visibile dai nostri paraggi, più o meno identica a quella mancata di oggi. Eccone i dettagli, tratti sempre da www.calsky.com :

Friday 20 March 2015

Time

Event

10h52m29.6s

Partial Solar Eclipse begins
Position angle=283.1°, Position angle vertex=306.0°, Altitude=47.4°, Azimuth=150.4° SSE

11h54m06.6s

Maximum eclipse:   Partial Solar Eclipse, Saros-Number: 120
Magnitude=36.775%, Obscuration=25.609%
Separation=1270.77", Position angle=332.8°, Position angle vertex=338.0°, Altitude=51.2°, Azimuth=173.4° S,
Duration of eclipse=2h04m, Mean cloud cover=36.8%, ET-UT=66.7sec
→Load path of the Total Solar Eclipse into Google Map/Earth

12h56m33.7s

Partial Solar Eclipse ends
Position angle=23.0°, Position angle vertex=8.8°, Altitude=50.0°, Azimuth=198.0° SSW

 

Chi ha più pazienza aspetti invece il 12 Agosto del 2026, o meglio ancora il 3 Settembre del 2081, per godersi lo spettacolo delle eclissi totali. Sperando che non ci siano le nuvole, però. Auguri.

In conclusione, una bellissima poesia dedicata alle eclissi dal poeta dialettale romano Carlo Alberto Salustri, meglio conosciuto come Trilussa. Così ci tiriamo su il morale e stemperiamo la delusione per "l'eclisse mancata".
 

L’eclisse

da: Trilussa - Le poesie - Arnoldo Mondadori Editore - 1951

 

Si, ‘st’ecrisse che fanno li scenziati,
nu’ lo nego, sarà una cosa bella,
ma però tutti l’anni è ‘na storiella,
ciarimanemo sempre cojonati.

L’antr’anno mi’ fratello pe’ vedella
ce venne espressamente da Frascati,
stette un’ora coll’occhi spalancati
senza poté scoprì manco ‘na stella

Se er celo è sempre nuvolo, succede
che un’antra volta, quanno la faranno,
nun ce sarà gnisuno che ce crede.

E io ciavrebbe gusto: perché quanno
er celo è annuvolato, chi la vede?
Che lo dicheno a fa’? Perché la fanno?

 

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